Informazioni per i partecipanti
Dove dormire
I seguenti B&B e hotel collaborano da anni con il Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino e potete riferire che il contatto vi è stato dato dal Museo.
Via Vittorio Emanuele e Via Maqueda sono le principali vie pedonali e turistiche del centro città. Il Museo Pasqualino si trova nelle vicinanze di Piazza Marina, punto di partenza di Via Vittorio Emanuele, e a pochi passi dal caratteristico quartiere della Kalsa. Un consiglio utile è evitare di soggiornare in alberghi o B&B situati nelle vicinanze della stazione ferroviaria.
Informazioni generali:
Via Vittorio Emanuele e Via Maqueda sono le principali vie pedonali e turistiche del centro città. Il Museo Pasqualino si trova nelle vicinanze di Piazza Marina, punto di partenza di Via Vittorio Emanuele, e a pochi passi dal caratteristico quartiere della Kalsa. Un consiglio utile è evitare di soggiornare in alberghi o B&B situati nelle vicinanze della stazione ferroviaria.
Nella mappa sottostante, abbiamo evidenziato l'area consigliata per la ricerca di alloggio, delimitata da Porta Felice, la Cattedrale, il Teatro Politeama e Via Divisi. Naturalmente, potete scegliere di alloggiare anche al di fuori del centro, ma suggeriamo di rimanere nei pressi di Via Libertà per una maggiore comodità, soprattutto in termini di collegamenti con i mezzi pubblici.
Cliccando sulla mappa, troverete indicazioni su hotel convenzionati con il Museo, ristoranti consigliati e luoghi di interesse da visitare.
Dove mangiare
Al momento, NIMO non è in grado di fornire pasti ai partecipanti al convegno, ma la zona circostante il museo offre una vasta scelta di opzioni per ogni budget. Di seguito, elenchiamo solo alcune delle numerose alternative disponibili nelle vicinanze.
In generale, consigliamo di evitare locali con nomi eccessivamente turistici come "Ke Palle", "Capa Toast", "Mica Panelle", "Bar del Palermo", "Arancinando", "Cannolissimo" e simili.
Per il miglior gelato in città, vi suggeriamo Cappadonia in Via Vittorio Emanuele.
La miglior pizza nel centro? Mastunicola è il nostro consiglio.
Cioccolateria Lorenzo
Porta Carbone
Nni Franco U Vastiddaru
Osteria Mangia e Bevi
Osteria Trabucco
Caffè Lucà
Aja Mola (consigliatissimo)
Quid Gusto Siciliano
Cosa vedere
Itinerario antimafia di Palermo è un itinerario che si sviluppa attraverso i luoghi delle vittime di mafia a Palermo e dintorni.
La strage di Portella della Ginestra fu un eccidio commesso il 1º maggio 1947 in località Portella della Ginestra, nel comune di Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo, da parte della banda criminale di Salvatore Giuliano, che sparò contro la folla di contadini riuniti per celebrare la festa dei lavoratori, provocando undici morti e numerosi feriti. Le motivazioni della strage risiedevano, oltre che nella dichiarata avversione del bandito nei confronti dei comunisti, anche nella volontà dei poteri mafiosi e delle forze reazionarie di mantenere i vecchi equilibri nel nuovo quadro politico e istituzionale nato dopo la seconda guerra mondiale. Inoltre, l'eccidio dette inizio alla crisi del maggio 1947 e, nei giorni successivi, fu seguita da assalti a sedi dei partiti di sinistra e delle camere del lavoro della zona. Tuttavia, alcuni politici, storici e giornalisti hanno formulato ipotesi sulla responsabilità degli ambienti politici siciliani e nazionali, nonché su presunte ingerenze dei servizi segreti statunitensi.
In provincia di Palermo si possono trovare delle località che sono delle vere e proprie perle segrete, e il comune di Cinisi è una di queste. Cinisi è famosa per essere la città natale di Peppino Impastato che negli anni Settanta venne ucciso dopo aver lottato a lungo contro la mafia. Oggi la sua casa è diventata un museo, che si può visitare e ripercorrere la sua storia, per non dimenticare mai né l’uomo né la sua lotta alla mafia e all’ingiustizia.
ORARI
Un monumento di tutt’altro tipo, un monumento vivo, è il cosiddetto albero della legalità dedicato a Falcone o Albero di Falcone, promosso dal Ministero per la transizione ecologica. Sono stati donati i semi dell’albero che si trova nei pressi della casa del giudice in via Notarbartolo numero 23 a diverse scuole primarie della città. In questo modo le piccole piante rigenerate daranno modo ai ragazzi di familiarizzare sin da piccoli con i temi della legalità e dell’impegno sociale.
Il vecchio ed il nuovo Palazzo di Giustizia sono separati da un'ampia piazza pedonale, dedicata al ricordo dei giudici uccisi per la loro azione di contrasto a Cosa nostra, e prende il nome di "Piazza della Memoria". Vi sono state collocate varie opere d'arte, fra le quali undici sculture-colonne in acciaio ottone e marmo di Antonio Musarra Tubi, ognuna delle quali rappresenta un magistrato ucciso dalla mafia, con una fascia centrale che simula uno stato di corrosione e che si allarga man mano che ci si allontana dal centro della Piazza, e una scultura con due ali spiegate di Giovanna De Sanctis[4]. Piazza della Memoria è delimitata da gradini, alla cui sommità sono posti in rilievo i nomi e la data di morte dei magistrati falciati dalla mafia.
Il Memoriale-laboratorio della lotta alla mafia è un progetto cresciuto in molti anni e ora un cantiere aperto per la realizzazione di uno spazio multimediale, che sia insieme:
– un percorso museale sulla mafia e sull’antimafia, dalle origini ai nostri giorni;
– un laboratorio didattico, gestito da docenti e studenti;
– una biblioteca, una mediateca, un archivio di documenti e una banca dati,
– un luogo di ricerca, di incontro e di progettazione.
In breve: uno spazio da vivere e non solo un museo da visitare.
I promotori: il Centro Impastato e il Comune di Palermo. Il 30 dicembre del 2015 la Giunta comunale di Palermo ha condiviso il progetto del Centro e ha deliberato la realizzazione del No Mafia Memorial, impegnandosi a mettere a disposizione i locali di Palazzo Gulì.
ORARI
La strage di via D'Amelio fu un attentato di stampo terroristico-mafioso avvenuto domenica 19 luglio 1992, all'altezza del numero civico 19 di via Mariano D'Amelio a Palermo, in Italia, in cui morirono il magistrato italiano Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L'unico sopravvissuto fu l'agente Antonino Vullo, che al momento dell'esplosione stava parcheggiando una delle auto della scorta,
Il cimitero di Santa Maria dei Rotoli si trova nel quartiere Vergine Maria a Palermo ed è il più grande cimitero della città. È stato impiantato a ridosso di Monte Pellegrino nel 1837 quando, in seguito all'epidemia di colera, il cimitero di Sant'Orsola non fu più sufficiente ad accogliere le salme. Vi sono monumenti e cappelle realizzate dai maggiori scultori palermitani dell'epoca, fra cui Benedetto Civiletti, Pasquale Civiletti e Antonio Ugo. A un'estremità si trova il cimitero acattolico o "degli inglesi", un'area rettangolare cinta da alti muri, dove venivano sepolte persone di altra fede (protestanti, ortodossi, ebrei...) o senza fede, tanto di origine straniera, quanto di origine italiana. Nel 1982 viene costruito il tempio crematorio.
Qui sono sepolti Agostino Catalano, assistente capo di Polizia ucciso dalla mafia nella strage di via d'Amelio, Antonio Montinaro, agente di Polizia ucciso dalla mafia nella strage di Capaci, Francesca Morvillo, magistrato e docente universitaria uccisa dalla mafia insieme al marito, magistrato Giovanni Falcone e Vito Schifani, agente di Polizia ucciso dalla mafia nella strage di Capaci.
Il cimitero di Sant'Orsola, ufficialmente denominato camposanto di Santo Spirito, è un cimitero monumentale di Palermo situato in piazza Sant'Orsola 2. Fu il primo cimitero aperto (in Europa) a tutte le classi sociali.
È il secondo in città per estensione, ed è conosciuto anche come meta turistica. Al suo interno sono tante infatti le tombe, le lapidi di una Palermo nobile di fine '700 e '800. Fu costruito nel 1783 per volere del viceré Domenico Caracciolo attorno alla preesistente Chiesa del Vespro, uno dei maggiori esempi di architettura normanna. La vasta struttura cimiteriale è visibile da più quartieri per via sia delle elevate altezze delle costruzioni sepolcrali, che delle luci votive che illuminano le lapidi.
Qui sono sepolti Ninni Cassarà, vicequestore ucciso dalla mafia nel 1985, e Libero Grassi, imprenditore ucciso dalla Mafia nel 1991.
ORARI
Il cimitero di Santa Maria di Gesù è un antico cimitero monumentale di Palermo, il più antico della città. Situato sulla salita Belvedere, è intitolato a Santa Maria di Gesù, così come gli adiacenti chiesa e convento, e l'omonima borgata, situata ai piedi del monte Grifone. Vi si trovano numerose cappelle gentilizie appartenenti ad alcune tra le principali famiglie di Palermo; per questa ragione viene anche detto "cimitero dei nobili".
Qui sono sepolti Antonino Agostino, agente di Polizia ucciso dalla mafia nel 1989, Paolo Borsellino, magistrato ucciso dalla mafia e Giuseppe "Pippo" Insalaco politico e sindaco di Palermo ucciso dalla mafia nel 1988.
ORARI
Lo stato di conservazione degli innumerevoli cadaveri esposti rendono il cimitero del Convento dei Frati Cappuccini, conosciuto come le Catacombe dei Cappuccini di Palermo, uno dei luoghi più impressionanti da visitare al mondo. Uno spettacolo macabro che mette in evidenza gli usi, i costumi e le tradizioni della società cittadina palermitana che visse dal XVII al XIX secolo. Un patrimonio culturale unico nel suo genere che in tanti secoli di storia ha attirato e affascinato curiosi da tutto il mondo, tra cui moltissimi intellettuali, poeti e scrittori come Alexandre Dumas, Mario Praz, Guy de Maupassant, Fanny Lewald e Carlo Levi. Un luogo talmente suggestivo cui non rimase insensibile neppure Ippolito Pindemonte che visitò le Catacombe dei Cappuccini il 2 novembre 1777 e le decantò nei versi dei suoi "Sepolcri": "Morte li guarda e in tema par d'aver fallito i colpi."
ORARI E BIGLIETTI
Palazzo Abatellis è un antico palazzo nobiliare situato a Palermo in via Alloro, arteria principale del quartiere della Kalsa. È sede dal 1954 della Galleria Regionale della Sicilia.
Il palazzo del 1495, opera di Matteo Carnilivari all'epoca attivo a Palermo in cui attendeva ai lavori di palazzo Ajutamicristo, e splendido esempio d'architettura gotico-catalana, era la residenza di Francesco Abatellis (Patella o Albatelli o Abbatelli, corrotto in Abatellis), maestro Portolano del Regno.
Il Trionfo della Morte è un affresco staccato (600×642 cm) conservato nella Galleria regionale di Palazzo Abatellis a Palermo. Oltre ad essere uno dei migliori dipinti su questo tema, è l'opera più rappresentativa della stagione "internazionale" in Sicilia, culminata durante i regni di Ferdinando I (1412) e di Alfonso V d'Aragona (che nel 1416 fece di Palermo la sua base per la conquista del Regno di Napoli). Non si conosce il nome dell'autore (indicato come un generico Maestro del Trionfo della Morte) e viene datato al 1446 circa. Anche se lo storiografo Gioacchino Di Marzo attribuì ad Antonio Crescenzio un Trionfo della morte che potrebbe essere quello al momento di autore ignoto.
ORARI E BIGLIETTI
l Museo archeologico regionale "Antonino Salinas" è un museo che ha sede a Palermo. Possiede una delle più ricche collezioni archeologiche d'Italia e testimonianze della storia siciliana in tutte le sue fasi, che vanno dalla preistoria al medioevo. Al suo interno sono conservati i reperti e manufatti dei popoli che hanno determinato la storia dell'isola: fenici, punici, greci, romani e bizantini, ma anche manufatti di altri popoli come gli egizi e gli etruschi. Vi è conservata la Pietra di Palermo, un'importante testimonianza della storia dell'Antico Regno egiziano. Nato nel 1814, è stato museo nazionale fino al 1977, ed è dedicato ad Antonino Salinas, celebre archeologo e numismatico palermitano, che lo diresse dal 1873 fino alla morte nel 1914.
Alla sezione fenicio-punica appartengono due grandi sarcofagi antropomorfi del V secolo a.C., provenienti dalla necropoli di Pizzo Cannita (Misilmeri).
ORARI E BIGLIETTI
L'oratorio del Carminello (detto anche del Carmine Minore) fu costruito intorno al 1690 per volere della compagnia della Madonna del Carmelo (nata pochi anni prima) nel quartiere storico dell'Albergheria, a Palermo. Attraverso una botola posta nel pavimento davanti al portone, a delle scale e ad un corridoio si accede alla cripta. Essa è suddivisa in tre ambienti: il primo è una stanza dove venivano preparati i corpi dei confratelli defunti; poi vi è il sottostante colatoio; e infine una stanza con 32 loculi per le sepolture decorati con piastrelle maiolicate. Lungo il corridoio e intorno ai loculi stessi vi sono decorazioni in pittura, per lo più si tratta di motivi floreali. Sul soffitto è inoltre dipinto lo stemma della Confraternita.
Per informazioni su orari e costi (2.50 euro circa) contattare l'Oratorio
Il Palazzo Chiaramonte (detto anche Steri, da Hosterium, palazzo fortificato), si trova in Piazza Marina a Palermo. Fu sede palermitana dell'Inquisizione siciliana e dagli anni '50 è sede del rettorato dell'Università degli Studi di Palermo. Nelle prigioni dello Steri, rimangono preziosi graffiti dei carcerati, testimonianza unica delle sofferenze patite sotto quella istituzione dell'Ancien Régime. All'interno del complesso è nato un polo museale, una scelta legata anche ai recenti rinvenimenti. In tre delle celle al piano terra, che ospitavano le recluse, sono infatti venuti alla luce nuovi graffiti completamente sconosciuti: disegni di figure umane e invocazioni delle prigioniere accusate di stregoneria. Sulla natura e sugli scopi del polo museale è in atto un dibattito, tra chi vorrebbe dedicarlo all'Inquisizione, e chi, invece, vorrebbe fare dello Steri un Museo della Shoah siciliana, che in seguito all'editto di Ferdinando e Isabella di Castiglia (1492) provocò, tra gli ebrei isolani, migliaia di morti (uccisi dall'Inquisizione e in numerosi pogrom) e l'esodo di decine di migliaia di persone. Messaggi e graffiti rivivono grazie al lavoro di un gruppo di ricercatori dell'Ufficio tecnico dell'Università di Palermo guidati dall'ingegnere Antonino Catalano. I graffiti sono venuti fuori, sotto l'intonaco, nel corso dei lavori di restauro dell'intero complesso, finanziati con fondi europei. Oltre alla scritta in dialetto è affiorato parte di un dipinto raffigurante la prua di una nave e un inquisitore con il campanaccio in mano. Tra essi, alcune tra le pochissime testimonianze della presenza ebraica nell'Isola.
ORARI E BIGLIETTI
La necropoli punica di Palermo è una necropoli risalente al periodo punico-romano. Si trova nella parte occidentale della città e la parte visitabile è ubicata sotto la caserma Tukory, tra piazza Indipendenza, corso Pisani, via Cuba, via Pindemonte e via Danisinni.
I tipi di sepoltura erano diversi: sepoltura semplice: semplici fosse o pozzetti per urne cinerarie, scavati nella terra sarcofagi: sarcofagi scavati nella calcarenite e ricoperti da tegole in terracotta o da una lastra sempre in calcarenite tombe a camera: una scaletta scavata nella roccia permette di accedere ad un piccolo ambiente sotterraneo che ospitava il sarcofago (in cui venivano posti gli oggetti personali del defunto), solitamente coperto da lastre di terracotta o di pietra, sopra le quali veniva deposto il corredo. Le sepolture sono prevalentemente a inumazione, ma ve ne sono anche ad incinerazione. All'interno delle sepolture sono stati trovati ricchi corredi composti da vasellame, di produzione locale o d'importazione greca ed etrusca, monili d'argento e di bronzo, amuleti, armi e grossi orci contenenti viveri e bevande.
ORARI
Le catacombe di Porta d'Ossuna sono un cimitero ipogeo paleocristiano di Palermo. Il sito è posto nella depressione naturale del Papireto a nord-ovest della città, e fu tagliato lungo corso Alberto Amedeo per l'edificazione dei bastioni cinquecenteschi. Il complesso fu scoperto nel 1739 durante i lavori per la costruzione del convento delle Cappuccinelle ed esplorato dal principe di Torremuzza, mentre nel 1907 fu studiato per la prima volta da Joseph Führer e Victor Schultze. Durante la seconda guerra mondiale le catacombe vennero utilizzate come ricovero dalla popolazione per rifugiarsi dai bombardamenti. L'ingresso è oggi su corso Alberto Amedeo, preceduto da un vestibolo costruito per volere di Ferdinando I di Borbone nel 1785, di cui resta un'iscrizione celebrativa all'entrata; in passato questo era posto a sud-ovest, dove si trova una rampa d'accesso con sette gradini ed un basamento trapezoidale probabilmente impiegato come mensa per i refrigeria (banchetti funebri). La catacomba è articolata su un asse est-ovest e diversi corridoi perpendicolari, dove si parano arcosoli polisomi, loculi e cubicoli. Le pareti erano dipinte, ma oggi restano solamente alcune tracce di intonaco. Alla scoperta nel XVIII secolo fu rinvenuta un'iscrizione funeraria per una bambina (CIL X, 7333), oggi conservata al Museo archeologico regionale Antonio Salinas. La struttura, nonostante le dimensioni più modeste, è simile alle catacombe di Siracusa e risale al IV-V secolo.
ORARI E BIGLIETTI
La catacomba paleocristiana di Villagrazia di Carini, con i suoi oltre 5.000 mq di superficie scavata, si configura come una delle più importanti testimonianze di quel periodo storico in Sicilia. Il monumento non si caratterizza soltanto per la monumentalità delle gallerie e dei cubicoli ipogei, nelle cui pareti si conservano ancora perfettamente arcosoli e loculi, ma anche per i numerosi affreschi neo e vetero testamentari, nonché scene di vita quotidiana e un repertorio iconografico appartenente alla piena tradizione romana, restaurati e datati tra i più antichi dell’isola. La visita, che si snoda attraverso gallerie e cubicoli, ha una durata di circa 60 minuti ed è guidata dagli archeologi della Cooperativa ArcheOfficina, i quali si occupano da oltre dieci anni anche dello scavo archeologico del sito, in collaborazione con la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e la cattedra di Archeologia Cristiana dell’Università di Palermo.
ORARI E BIGLIETTI
La Basilica Cattedrale Metropolitana Primaziale della Santa Vergine Maria Assunta, nota semplicemente come Duomo oppure Cattedrale di Palermo, è il principale luogo di culto cattolico della città di Palermo e sede arcivescovile dell'omonima arcidiocesi metropolitana. Dal 3 luglio 2015 fa parte del Patrimonio dell'umanità nell'ambito del sito seriale Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale. La cappella ospita le tombe di Federico II, detto "Stupor Mundi", di Ruggero II, suo nonno, ed incassato alla parete di sinistra il sarcofago di Guglielmo d'Aragona. La cripta è coeva o di poco posteriore alla cattedrale gualteriana, quando si riorganizzarono gli spazi racchiudendo in un'unica area le torri NE e SE e le tre absidi della cattedrale normanna. È un corpo esterno all'attuale edificio, oggi vi si accede dal lato destro della cattedrale, accanto alla Cappella di Santa Rosalia, attraverso la Sacrestia dei Canonici o Sacrestia Nuova. È costituita da un vano rettangolare diviso in due navate separate da colonne di e volte a crociera. Nel lato orientale sono ricavate sette absidi che avevano annicchiate agli angoli colonnine in granito, quella centrale è più profonda (sarcofago di Giovanni Paternò), dirimpetto a essa è presente lo sviluppo circolare della monumentale abside principale. Nel 1844 Valenti restaurò gli ambienti rialzandone la pavimentazione e collocando altre sepolture provenienti dall'antico cimitero dei vescovi. Due cunicoli collegavano la cripta con l'interno della chiesa o più probabilmente con il vecchio arcivescovado e, tramite la «via Coperta», con il Palazzo Reale. La cripta contiene 23 sarcofagi realizzati o riutilizzati in epoche diverse.
Il santuario di Santa Rosalia è un santuario di Palermo costruito intorno al XVII secolo sulla base di precedenti edifici religiosi in onore della nuova santa patrona della città. Il luogo dove sorge il santuario è oggi una meta del turismo religioso e naturalistico della città di Palermo, poiché a pochi passi si trova un belvedere con un panorama unico della città. All'interno del santuario vi è anche una parte museale, inaugurata nel 2018, e chiamata le stanze del tesoro, dove sono raccolti oggetti storici, artistici e religiosi. Il santuario si erge a 429 metri di altitudine su Monte Pellegrino, e vi si accede attraverso una lunga scalinata. La leggenda narra che il santuario si erge sul luogo in cui visse da eremita Santa Rosalia, una donna di origine nobile che morì poi in questa grotta, ancora giovane, nel 1166, a poco più di 30 anni. Ogni anno, dal 10 al 15 luglio, viene celebrato il “festino”, con una processione per la città, in ricordo della liberazione della peste, avvenuta grazie alle reliquie della Santa che, portate in processione, scacciarono il morbo da Palermo.
ORARI
Cortile della morte
Secondo voci di popolo, questo cortile si chiama così perché ai tempi dell’Inquisizione ci abitava un boia, ex-galeotto, che metteva fine alla vita dei condannati tramite decapitazione e impiccagione. Altri dicono che il luogo - oggi vicolo dimenticato - fosse maledetto perché infestato dallo spirito di una strega uccisa proprio dal boia.