16 maggio 2025 - 18:00
Radici di Sicilia - Palermo
Il Death Café è un incontro informale e aperto, nato per offrire a chiunque lo desideri uno spazio sicuro in cui parlare liberamente di morte, lutto e finitudine. Non è un gruppo di supporto né un evento terapeutico: è un momento di scambio, ascolto e riflessione, accompagnato da una tazza di tè e qualche dolce.
In un mondo che tende a evitare il tema della morte, il Death Café vuole riportare la conversazione su ciò che ci accomuna tutti: il nostro essere mortali. Parlarne insieme, senza giudizio, può aiutarci a vivere con maggiore consapevolezza, a dare valore ai legami e a ridimensionare le paure.
Durante il nostro incontro, ognuno è libero di condividere pensieri, emozioni, domande o semplicemente di ascoltare. Non ci sono obiettivi da raggiungere né risposte giuste o sbagliate: solo il desiderio di creare un dialogo sincero su uno dei temi più profondi e universali della nostra esistenza.
Vi aspettiamo per costruire insieme uno spazio di parole, di silenzi e di umanità.
26 aprile 2025 - 18:00
Radici di Sicilia - Palermo
In un tempo in cui la vulnerabilità accomuna umani e non-umani, Architettura e morte ci invita a ripensare radicalmente il rapporto tra vita, memoria e spazio. Attraverso i temi dei riti, dei sepolcri e dei resti dell’umano, il volume esplora come la morte non sia solo fine, ma anche occasione: occasione per progettare spazi che costruiscono legami, che accolgono la memoria e che danno forma al commiato.
In un presente segnato dall'impermanenza, in cui le architetture tradizionali della memoria sembrano dissolversi, emergono nuove domande: comunità fluide e "non appartenenti" reclamano luoghi civili dove ritualizzare la perdita. Questo libro, ricco di riflessioni teoriche e visioni progettuali, ci accompagna in una zona d’ombra ancora poco esplorata: quella della morte post-secolare, dove il bisogno di senso si incontra con nuove pratiche sociali e architettoniche.
Un affresco coraggioso e necessario, che ci aiuta a capire come, anche oggi, la morte continui a interrogare il nostro modo di abitare il mondo.